Lavorare sull’ex AdWords non è semplice in generale, perché è molto meno intuitivo di altre piattaforme di pubblicità online (come ad esempio Facebook Ads) e, nello specifico, impostare le campagne display di Google Ads può risultare ancor più complicato del normale.
Se proprio non vuoi delegare il lavoro a un professionista, con questa guida – e con le altre che seguiranno – dovresti riuscire a portare a casa risultati quanto meno decenti.
MA!
Devi seguirla passo passo!
Gli annunci nella Rete Display di Google ti aiutano a promuovere la tua attività quando le persone navigano online, guardano video di YouTube, controllano Gmail o utilizzano dispositivi mobili e app.
La Rete Display di Google raggiunge il 90 percento degli utenti di Internet in tutto il mondo, attraverso milioni di siti Web, pagine di notizie, blog e siti Google come Gmail e YouTube.
Le opzioni di targeting ti consentono di mostrare strategicamente il tuo messaggio ai potenziali clienti nel posto giusto e al momento giusto.
Attenzione: potresti notare delle schermate diverse rispetto quelle attuale perché avevo registrato questo video – e le screenshot che vedi qui sotto – un po di tempo fa.
NON temere: i principi di fondo e i passaggi sono rimasti invariati (controllo periodicamente in modo da aggiornare le mie guide).
Indice dei contenuti
Assicurati che Analytics & Google Ads siano collegati e le Conversioni Impostate
Ho giù affrontato l’argomento in articoli come questo.
Ma in estrema sintesi…
- All’interno di Google Ads clicca su “Strumenti e Impostazioni” (che allo stato attuale si trova in alto a destra)
- Da lì clicca sulla voce “Account collegati”: se hai già effettuato il collegamento, lo dovresti vedere lì
- In caso contrario, apri Analytics, clicca su “Amministratore” (in basso a sinistra, al momento), poi su “Collegamento di Google Ads” e segui le comode istruzioni su schermo
Successivamente, dovrai importare le conversioni da Google Analytics in Google Ads per il monitoraggio:
- Vai su Google Ads e clicca sul solito “Strumenti e Impostazioni”
- Clicca su “Conversioni”
- Clicca sul simbolo di + e poi su “Importazione”: dovresti riuscire a importare gli obiettivi creati su Analytics.
Per approfondire leggi questo articolo.
Quelle appena descritte sono due fasi cruciali, perché il monitoraggio delle conversioni ti aiuterà a ottimizzare le tue campagne di annunci display di Google e a utilizzare il tuo budget in modo più efficace.
Creare una nuova campagna Display
Una volta collegati i tuoi account Google Ads e Google Analytics e importate le tue conversioni da Google Analytics in Google Ads, sei pronto per iniziare:
- fai clic sul segno più (+) per creare una nuova campagna
- Scegli l’obiettivo: sempre buona norma scegliere vendita/lead o alla peggio traffico e ti sconsiglio le altre opzioni
- Scegli l’opzion Display
- Procedi come sempre dando un nome alla campagna, selezionando location, lingua …ecc…
Il tuo prossimo passo sarà scegliere una strategia di offerta; che è una parte estremamente importante della tua campagna.
Il CPA target è una strategia di offerta che imposta le offerte per ottenere il maggior numero di conversioni possibile al costo per acquisizione (CPA) target impostato.
MA per poter essere utilizzato bisogna dare tempo alla piattaforma di immagazzinare dati, incluse delle prime conversioni.
Quindi sii paziente e magari utilizza il CPC manuale, se stai partendo da zero.
Una volta che hai fatto le offerte, passerai alla sezione del budget, puoi scegliere la consegna standard o accelerata: procedi con accelerata in modo tale da raccogliere dati il più velocemente possibile.
Successivamente, puoi scegliere alcune impostazioni aggiuntive per gli annunci display di Google.
Ad esempio, puoi selezionare il modo in cui desideri ruotare la pubblicazione degli annunci: per il momento ti consiglio di non fare cose strane e lasciare tutto com’è.
Puoi anche impostare la pianificazione degli annunci, scegliere le date di inizio e fine dell’annuncio, modificare il targeting per dispositivo, il limite di frequenza, le esclusioni…ecc…
Due annotazioni, ora.
La prima riguarda il limite di frequenza, che permette di impostare un limite su quante volte un singolo utente vedrà lo stesso annuncio: all’inizio non abbiamo dati dunque vale la pena tenere il costo più basso possibile, impostato una frequenza bassa.
La seconda annotazione riguarda le esclusioni: queste possono essere d’aiuto se si desidera evitare contenuti non adatti al proprio marchio (volgarità…ecc..)
Gruppi di annunci e targeting
Successivamente, nomina i tuoi gruppi di annunci e imposta il targeting degli annunci.
Ed è qui che bisogna fare particolarmente attenzione!
Pubblici di remarketing
Il pubblico per il remarketing di solito offre il meglio per te, dal momento che si tratta di persone che hanno già interagito col tuo sito web
Pubblici per affinità
Qui si lavora sulla brand awareness, ovvero sul rendere noto il tuo marchio.
Si interagisce dunque con persone che non ti conoscono ma che sono in qualche modo già orientate verso ciò di cui ti occupi.
Pubblici in-market
Lo scalino ulteriore rispetto l’audience per affinità.
Qui si lavora in maniera più precisa.
Il targeting in-market, infatti, intercetta quelle persone che sono “in-market” per acquistare un particolare tipo di bene o servizio.
Ad esempio, se stai vendendo servizi bancari, puoi scegliere come target la tua pubblicità ai consumatori interessati ad aprire un nuovo conto di controllo o di risparmio.
Pubblici personalizzati per intenzione
Un po come l’affinità ma con più possibilità di personalizzazione perché ti consente di andare oltre le categorie In-Market predefinite di Display & Video 360 e utilizzare parole chiave, URL (siti Web) e app per raggiungere persone specifiche, eventualmente anche combinando tutte queste fonti. Google consiglia di includere almeno 50 aree di interesse tra parole chiave, url ed app.
E personalmente ti consiglio di mantenere queste aree molto specifiche.
Ad esempio, se scegli parole chiave molto specifiche relative all’arredamento della fattoria e poi aggiungi però “arredamento domestico”, rovini tutto perché allarghi troppo la portata!
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Dati demografici
Puoi scendere ulteriormente nei dettagli nel targeting utilizzando dati demografici.
E in questo caso ti consiglio di accedere al tuo account Google Analytics e di esaminare le informazioni demografiche disponibili.
Ad esempio, per il mio solito esempio dell’ecommerce focalizzato su tagliaerba i dati ci dicono che le visite sono prevalentemente maschili, di età compresa tra 25 e 64 anni.
Quindi, quando torniamo al nostro targeting per pubblico in Google Ads, abbiamo la possibilità di selezionare quei dati demografici per raggiungere i clienti che guardano maggiormente al nostro sito.
Se in Google Analytics non noti particolari differenze tra età e genere, allora, puoi lasciare queste impostazioni più aperte nell’ex AdWords.
Targeting dei contenuti
Successivamente, puoi scegliere di restringere il tuo pubblico in base al targeting per contenuto.
In pratica stai dicendo a Google Ads dove vuoi che i tuoi annunci vengano pubblicati sulla Rete Display di Google.
Puoi restringere la tua portata con parole chiave, argomenti o posizionamenti (ovvero siti web specifici)
Tra queste opzioni suggerisco il posizionamento se stiamo lavorando con un pubblico di base molto vasto.
Espansione di pubblico
Inoltre, puoi anche utilizzare l’espansione del targeting per aumentare la copertura in base.
In poche parole, raggiungerai più utenti lasciando che Google cerchi un pubblico ad alte prestazioni simile al tuo target.
Le inserzioni delle campagne Display in Google Ads
Infine, arriviamo a una delle parti più importanti della tua campagna: creare gli annunci.
Quando raggiungi questo punto nel tuo set-up, avrai la scelta tra caricare annunci display e creare annunci display adattabili.
Quando carichi annunci display, devi seguiri alcuni paramtri.
I formati di file supportati includono GIF, JPEG e PNG con una dimensione massima del file di 150 KB.
Dunque occhio a non provare a utilizzare immagini di grandi dimensioni!
Se sei abbastanza in gamba e preparato in materia, puoi creare tu stesso le immagini.
Altrimenti ti invito a contattarmi.
Puoi anche aggiungere annunci display adattabili, che si “regolano” automaticamente in quanto a dimensione, aspetto e formato per adattarsi a qualsiasi spazio pubblicitario disponibile.
Per le dimensioni delle immagini, comunque, ti consiglio di iniziare con 800 x 800 e 1200 x 628.
Puoi fare dimensioni più piccole, ma in genere offrono i risultati migliori.
Inoltre, dovrai caricare due versioni del tuo logo: rettangolo 4: 1 e quadrato 1: 1. Dopo aver caricato almeno due immagini (di solito facciamo da 3 a 4) e i tuoi loghi.
Inserisci i vari pezzi di copywriting (titoli e descrizioni) e…et voilà!
Spero che questa guida sia stata di tuo gradimento, cercherò di approfondire l’argomento Display Network nelle prossime settimane e mesi, dunque tieni d’occhio queste pagine!
E se hai domande ti rimando all’area commenti qui sotto.
Alla prossima!
Crea finalmente campagne DAVVERO efficaci!