Quando lanci delle campagne di ricerca in Google Ads, hai bisogno di una percentuale di click correlata alle impressioni (CTR) superiore alla media per ottenere il massimo dal tuo budget.
In questo articolo conto di mostrarti come aumentare i click, ovvero ti fornirò le mie migliori strategie di ottimizzazione del CTR di Google Ads.
Indice dei contenuti
Come migliorare il ctr in Google Ads: il video
Cos’è il CTR (click through rate) di Google Ads?
Come anticipato, è un valore chiave che misura in percentuale la frequenza con cui le persone fanno click sui tuoi annunci per ogni impressione ricevuta dal tuo annuncio.
Se il tuo annuncio riceve 100 impressioni e 3 click, il tuo CTR è del 3%.
Più alto è e meglio è!
Quella che hai appena letto è la mia spiegazione semplificata a portata di umano.
Se vuoi spremerti le meningi con il linguaggio più tecnico, qui trovi la definizione presente nella documentazione ufficiale di Google.
Quanto deve essere il CTR per essere ritenuto buono?
Bella domanda!
Dipende un po dal settore.
Bisogna controllare la colonna “CTR previsto” ed essere sicuro che sia “sopra la media”.
Per fare ciò, nella schermata con tutte le tue parole chiave devi:
- cliccare sul bottone “colonne”
- selezionare la voce “modifica colonne”
- nella barra di ricerca inizia a digitare “punteggio qualità”: seleziona le voci che vuoi inserire, in primis quella chiamata “CTR previsto” e applica
La tua schermata con le varie parole chiave ora presenterà anche questi nuovi valori, incluso il CTR previsto.
Ebbene, come dicevo, se compare l’indicazione “sopra la media” è un ottimo segnale.
Va ancora benino se sei nella media (ideale comunque “sopra la media”.
Se è “sotto la media”, però, no!
C’è da lavorarci sopra eccome!
Ad ogni modo, ipotizzando che tu voglia avere un riferimento più pratico, sappi che personalmente punto sempre a ottenere almeno un CTR pari al 3% nella rete di ricerca.
Attenzione!
Migliorare la percentuale di click di Google Ads non è un compito facile, ma, insomma, ci sono alcune soluzioni che miglioreranno le tue campagne e aumentando il tuo punteggio di qualità e che ti sto per elencare.
Pronti…partenza…via!
Aggiungere parole chiave escluse
Le parole chiave a corrispondenza inversa – dette anche negative keywords o appunto parole chiave escluse – ti consentono di escludere alcuni termini di ricerca dalle tue campagne e ti aiutano a concentrarti solo sulle parole chiave realmente importanti per la tua attività. importanti per i tuoi clienti.
Ad esempio supponiamo che tu venda lampadari.
A spanne una parola chiave di attivazione per le tue campagne potrebbe essere lampadari eleganti. (buttata a caso, ma sono sicuro che capirai cosa intendo dire)
Ebbene, una parola da inserire nell’elenco di negative keyword potrebbe essere Amazon, in modo da essere sicuro di NON comparire davanti gli occhi di chi sta cercando in maniera mirata dei lampadari eleganti su Amazon.
Puoi dedurre alcune negative tu stesso usando il buon senso (come nel caso di Amazon), altre invece potrebbero non venirti mai in mente…a meno che tu non dia un’occhiata all’apposita reportistica sui termini di ricerca: ne ho parlato nel mio articolo tutto focalizzato sulle parole chiave escluse, nello specifico nel paragrafo intitolato “Come Individuare le Parole Chiave da Escludere in Google Ads?”: apri l’articolo in questione in una nuova scheda cliccando qui e leggilo quando hai finito questo qui che stai leggendo ora!
Sfruttare le informazioni sulle aste
All’interno di Google Ads esiste una schermata che ci fornisce 6 diverse statistiche.
La puoi raggiungere in questo modo:
- Clicca su una tua qualsiasi campagna di ricerca, nella prima colonna a sinistra
- nella colonna di mezzo, quella più sottile, clicca su Gruppi di annunci e poi su Informazioni aste
Queste informazioni ti dicono come stai andando rispetto i tuoi rivali e la cosa davvero sfiziosa è che usando il filtro puoi scendere nei dettagli e analizzare, ad esempio, un gruppo di annunci specifico.
Questo vuol dire che potresti scoprire che il tuo gruppo di annunci focalizzato su lampadari medievali (non mi chiedere come mi vengano in mente questi esempi….) ha ampio margine di miglioramento perché vieni superato da molti altri e che dunque dovresti iniziare a concentrare lì le tue energie.
Ottimizzare gli annunci
Uno dei modi migliori per migliorare il tuo punteggio di qualità – e dunque il CTR – è assicurarti ch ei tuoi annunci siano davvero pertinenti e sempre aggiornati.
Ti consiglio di creare almeno 4 annunci per gruppo di annunci: lasciali ruotate in maniera omogenea e monitora il loro andamento per capire quali vanno meglio.
Dopodiché, metti in pausa quelli meno efficaci e crea delle varianti di quelli che hanno portato risultati migliori e ripeti il processo.
E soprattutto non essere pigra/o!
Compila bene tutti gli spazio a disposizione per i nuovi annunci, inserendo tutti e 3 i titoli possibili, entrambe le descrizioni e non lasciare indietro neanche l’url “fittizio”!
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Aumenta la tua offerta
Se le tue offerte sono troppo basse, avrai problemi a competere nelle aste di Google Ads, indipendentemente dal tuo punteggio di qualità.
Non mi fraintendere, il punteggio qualità è cruciale, ma non puoi pretendere di ottenere click a 0,001 euro..!!
Questo vale soprattutto se ti trovi in un settore competitivo ed ipotizzo sia questo il caso, altrimenti non staresti leggendo il mio blog!
Nella schermata dedicata alle parole chiave in Google Ads, puoi esaminare eventuali messaggi di errore basati su offerte basse o punteggi di qualità.
Nella colonna dello stato, in genere Google ti informa se il tuo annuncio viene pubblicato se la tua offerta non è abbastanza alta e il tuo annuncio non è attivo, riceverai una notifica in questa colonna di colore rosso: a questo punto potrai modificare la tua offerta per un intero gruppo di annunci o per singole parole chiave.
Una volta che le tue offerte saranno abbastanza alte, però, ricordati sempre di continuare a monitorare l’andamento e ottimizzare tutto il resto per assicurarti di avere un buon punteggio qualità!
Ottimizzare le estensioni
L’implementazione e l’ottimizzazione delle cosiddetti “estensioni” contribuiscono a migliorare il CTR.
Un’estensione fatta bene fornisce informazioni utili ai potenziali visitatori del sito, dunque è un’iniziativa premiata da Google.
Attenzione però!
Non sempre compaiono davanti gli occhi delle persone tutti gli annunci: è Google che sceglie se e quali far vedere, in base a quanto pensa siano pertinenti con la ricerca degli utenti.
Capirai bene, dunque, che è cruciale spremersi le meningi per creare delle estensioni il più pertinenti possibile!
Dopodiché lascia che il sistema Google Ads tragga le sue conclusioni e schiaffi le tue estensioni davanti gli occhi delle persone!
Cliccando qui arriverai alla mia guida dettagliata alle estensioni di Google Ads: corri a leggere quando hai finito con la lettura di questo articolo!
In soldoni
Per ottimizzare la tua campagna, hai bisogno di clicl, impressioni e dati della campagna: una volta che inizi a macinare i primi dati e a generare conversioni, potrai vedere cosa funziona meglio all’interno della tua campagna e cosa invece è addirittura dannoso: ecco che dunque potrai facilmente iniziare a ottimizzare il tuo CTR e migliorare la percentuale di click con i suggerimenti che ti ho descritto sopra.
Spero che questo contenuto sia stato di tuo interesse!
Se hai domande, utilizza pure il box commenti qua sotto.
Alla prossima!
Crea finalmente campagne DAVVERO efficaci!