Indice dei contenuti
- Cos’è il GCLID e perché è importante nel web marketing
- A cosa serve il GCLID nelle campagne Google Ads
- Come funziona il GCLID: dove viene utilizzato
- Come abilitare il GCLID (Auto-tagging)
- Come sfruttare il GCLID per migliorare le performance
- Errori comuni da evitare con il GCLID
- Domande frequenti sul GCLID
- Conclusione: sfrutta il GCLID per aumentare il ROI
Cos’è il GCLID e perché è importante nel web marketing
Se ti occupi di web marketing, gestione campagne Google Ads o semplicemente vuoi ottimizzare il tuo budget pubblicitario, è probabile che ti sia imbattuto nel termine GCLID. Ma cos’è esattamente? E soprattutto: come puoi sfruttarlo per ottenere di più dalle tue campagne?
Il GCLID (Google Click Identifier) è un parametro univoco che Google aggiunge automaticamente agli URL degli annunci quando il tracciamento automatico (auto-tagging) è attivo su un account Google Ads.
Serve per identificare in modo preciso quale clic su un annuncio ha generato una visita o una conversione sul tuo sito.
In parole semplici: è il ponte che collega Google Ads ai tuoi sistemi di analisi, come Google Analytics, CRM, o altri strumenti di tracciamento.
Esempio pratico di GCLID nell’URL
Se un utente clicca su un tuo annuncio, l’URL potrebbe diventare:
https://www.tuosito.it?gclid=Cj0KCQjw...
Questo codice unico permette a Google Ads e Google Analytics di capire che quella specifica visita proviene da quel preciso clic su quell’annuncio.
A cosa serve il GCLID nelle campagne Google Ads
Il GCLID ha uno scopo chiave: tracciare con precisione le performance degli annunci Google Ads.
Senza GCLID, rischi di perdere dati importanti sulle conversioni, sul comportamento degli utenti e sull’efficacia delle tue campagne.
Vantaggi principali del tracciamento tramite GCLID
- misurazione precisa delle conversioni (anche offline)
- ottimizzazione delle parole chiave
- migliore attribuzione del budget pubblicitario
- segmentazione del pubblico per remarketing
- integrazione fluida con strumenti terzi
Come funziona il GCLID: dove viene utilizzato
Il GCLID si attiva ogni volta che un utente clicca su un annuncio Google Ads.
Se il tuo sito ha il tracciamento automatico attivo e un sistema come Google Analytics 4, Tag Manager, o un CRM connesso, il parametro viene letto e registrato.
Strumenti coinvolti: Google Ads, GA4, Tag Manager e CRM
- Google Ads: genera e gestisce il GCLID
- Google Analytics 4: raccoglie i dati e li collega al comportamento dell’utente
- Tag Manager: può intercettare il GCLID per eventi o invii personalizzati
- CRM: utile per legare un lead al clic originario (e calcolare il ROI offline). Non necessariamente lo hai.
Come abilitare il GCLID (Auto-tagging)
- Accedi al tuo account Google Ads
- Vai su “Amministratore” => “Impostazioni account”
- Cerca la voce “Tagging automatico”
- Spunta la casella “Aggiungi un tag all’URL a cui vengono indirizzati gli utenti facendo clic sul mio annuncio”
Da quel momento, Google aggiungerà il parametro gclid
a ogni clic sugli annunci.
🔍 Importante: assicurati che il tuo CMS o hosting non rimuova i parametri dagli URL, altrimenti il GCLID non verrà letto correttamente.
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Come sfruttare il GCLID per migliorare le performance
Ora che il GCLID è attivo, vediamo cosa puoi farci davvero:
1. Tracciamento conversioni offline
Puoi collegare il GCLID al modulo di contatto o alla richiesta preventivo, salvarlo nel database, e poi importare i dati di conversione offline su Google Ads.
Così, anche se la vendita avviene via telefono, saprai qual è stato l’annuncio che ha generato il contatto.
2. Integrazione con GA4
Con GA4, il GCLID aiuta a costruire un modello accurato di attribuzione.
Puoi vedere quali campagne portano traffico di qualità, quali pagine visitano gli utenti e se completano obiettivi.
3. Ottimizzazione del budget pubblicitario
Sapere quali clic portano conversioni vere ti permette di investire solo sulle parole chiave vincenti e bloccare gli sprechi.
4. Remarketing basato su azioni tracciate
Usando i dati tracciati dal GCLID, puoi costruire segmenti di pubblico su Google Ads per fare remarketing mirato su utenti che hanno completato (o meno) certe azioni.
Errori comuni da evitare con il GCLID
- Auto-tagging disattivato: è il più comune. Senza quello, niente GCLID.
- Redirect che eliminano i parametri: assicurati che il CMS che stai usando (WordPress, Shopify ecc) non faccia pulizia degli URL.
- Tracking lato server mal configurato: può annullare la lettura del GCLID.
- Mancata connessione con Analytics o CRM: non basta avere il GCLID se non lo colleghi a nulla.
Domande frequenti sul GCLID
Devo usare il GCLID anche se uso UTM?
Sì. Le UTM sono manuali e meno precise. Il GCLID è automatico e più affidabile per le conversioni.
Posso vedere il GCLID nei report?
Non direttamente. Ma i dati che ne derivano li vedi nei rapporti conversioni, attribuzione e nei report di Analytics.
Il GCLID funziona anche per le campagne YouTube o Display?
Sì, funziona per tutti i clic tracciati all’interno della rete Google.
Conclusione: sfrutta il GCLID per aumentare il ROI
Il GCLID è uno degli strumenti più sottovalutati ma potenti per chi investe in pubblicità online. Ti permette di capire, misurare e migliorare ogni aspetto della tua strategia Google Ads.
Se vuoi scoprire se lo stai usando nel modo giusto o configurarlo correttamente per il tuo funnel, posso aiutarti con una consulenza gratuita.
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