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Punteggio Qualità di Google Ads (ex Google AdWords) Spiegato da Hal Varian, lo Chief Economist di Google

Contenuto aggiornato al 2020 qui: Punteggio Qualità di Google Ads: Influenza l’Ad Rank nel 2020?
Ti invito comunque a leggere l’articolo sottostante perché penso che le informazioni al suo interno siano quanto meno interessanti.

Il punteggio qualità di Google Ads è sempre stato un tema molto discusso tra gli addetti ai lavori, sia tra i “principianti” che tra i più “””esperti””” (e metto ‘esperti’ tra multiple virgolette perché le cose sono sempre in mutamento ed è difficile anche per gli “””esperti””” rimanere aggiornati)

Allo stato attuale comunque c’è più consapevolezza, anche grazie agli anni di esperienza congiunta di vari addetti ai lavori che provano, sperimentano e fanno poi formazione, oltre ovviamente ai materiali informativi diffusi proprio da Google

È già noto il fatto che il punteggio qualità che troviamo all’interno dell’account di Google Ads è un parametro “guida e omnicomprensivo” in grado di fornirci un’indicazione in linea di massima su come stanno andando altri parametri specifici, come ad esempio:

  • Il CTR, ovvero la percentuale di quanti clic si ricevono a fronte di TOT volte in cui si compare davanti agli occhi del potenziale cliente (= le cosiddette “impressioni”)
  • Rilevanza di un annuncio, ovvero quanto l’annuncio è pertinente rispetto all’effettiva ricerca del potenziale cliente
  • La pagina di atterraggio, ovvero la pagina su cui finirà il potenziale cliente una volta che avrà cliccato sul nostro annuncio (= la cosiddetta “landing page”)

Ogni parola chiave all’interno di Google Ads riporta indicazioni su questo fantomatico Punteggio Qualità, con un un valore che arriva fino a 10 e che, per l’appunto, riassume i parametri appena elencati.
Per semplificare, più è alto questo valore e meglio è.

Dove trovare il Punteggio Qualità tra le colonne di Google Ads

Nel 2013 un articolo del blog ufficiale dell’epoca Google AdWords – ora Google Ads – generò molto fermento tra gli addetti ai lavori, spiegando questi concetti fino poco prima intuiti ma mai confermati ufficialmente.
Era un articolo che menzionava le estensioni come fattore importante per il miglioramento delle performance dei nostri annunci ( = Punteggio Qualità!) e che invito a leggere, anche se datato.
Lo si trova qui.
Ebbene, un altro contributo ufficiale che vale la pena analizzare, anche se datato perché risalente al 2014, è quello di Hal Varian, Chief Economist di Google, che spiega in maniera facile-facile il punteggio qualità.

Alla fine di questo articolo inserirò il video completo in inglese, ma nel frattempo vorrei riassumere alcuni punti chiave validissimi anche oggi, nel 2019:

L’asta

Nulla di diffiicle da capire, qui: stiamo parlando del denaro che dichiari di essere disposto a pagare al massimo per ogni clic.
Attenzione però! Non necessariamente sarà quello che pagherai effettivamente! Di solito è meno.
Alla fine della fiera pagherai quel tanto che basta per superare l’altro inserzionista che, a parità di altre condizioni, è lì a sgomitare con te per le prime posizioni.

[Tweet “Alla fine della fiera pagherai quel tanto che basta per superare l’altro inserzionista che, a parità di altre condizioni, è lì a sgomitare con te per le prime posizioni “]


Ovvero, se dichiari di essere disposto a pagare fino a 2 euro, ma per superare l’altro inserzionista ti bastano 0,70 euro, pagherai solo 0,70 euro.
Aver dichiarato di essere disposto a pagare fino a 2 euro, però, aiuta..!

Livello della Qualità per Ranghi

Nel video qui sotto mr Varian non assegna valori da 1 a 10, bensì utilizza le etichette di “basso”, “medio” e “alto” a mò di Ranghi, evitando di tirare fuori numeri che possano generare confusione

Ma negli account Google Ads si continua a utilizzare valori numerici, per quanto non si sappia esattamente il legame tra questo valore – il valore numerico del punteggio qualità – e il costo per clic

Chiaramente l’algoritmo che definisce il punteggio qualità è una sorta di equazione numerica molto complicata e ufficialmente sconosciuta.
Semplificando, in base a ciò che si sa, il punteggio qualità mischia la pertinenza dell’annuncio + la pertinenza delle parole chiave + la pertinenza e qualità della pagina di atterraggio con la parola/frase effettivamente ricercata dall’utente

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Le Estensioni degli Annunci

Ad ogni modo, per nostra fortuna esiste il CTR – ovvero il valore percentuale che mette in relazione il numero di clic ottenuti da un annuncio e il numero di volte in cui questo annuncio è comparso davanti gli occhi dell’audience – che ci da dunque un’informazione pregiata sull’andamento della nostra campagna e proprio perché si basa sugli annunci, possiamo ipotizzare che la qualità degli annunci si un fattore molto molto importante nel sistema di Google Ads.
Ovvio? Probabile, ma….

…ma occhio che per mantenere una buona qualità degli annunci molti si dimenticano le cosiddette “estensioni”.
Ecco, questo è molto meno ovvio.
Le estensioni impattano sulla qualità degli annunci, dunque sul punteggio qualità in generale e, dunque, sul costo per clic (perché, ricordiamolo, maggiore è il punteggio qualità e maggiori sono le possibilità di pagare meno i clic)

Introduzione alle estensioni di Google Ads, spiegata da Hal Varian, Chief Economist di Google. Articolo scritta da Filippo Malvezzi su fmppc.com

È infatti con le estensioni di Google Ads che riusciamo a migliorare l’esperienza degli utenti, dando loro informazioni e opzioni extra (possibilità di telefonare, di conoscere l’ubicazione esatta dell’attività, nonché altre indicazioni grazie a link mirati…ecc…).
E se l’esperienza degli utenti migliora, Google è felice perché gli utenti continueranno a usare Google.
E se Google è felice, ci assegna un punteggio qualità maggiore.
E se il punteggio qualità cresce, scende il costo per clic…!
E se scende il costo per clic, noi siamo più felici…!!!

Morale della favola, la guerra di trincea su Google Ads si combatte tra budget ma soprattutto qualità degli annunci e pertinenza degli stessi in con le ricerche degli utenti

Funzionamento aste di  Google Ads, articolo su fmppc.com scritto da Filippo Malvezzi

Il video con Hal Varian, Chief Economist di Google

Di seguito, finalmente, il video con Hal Varian (è in inglese, ma molto facile da capire. Se hai problemi nel tradurre, lascia pure la tua domanda tra i commenti qua sotto)

Tutto chiaro? Domande e risposte nei commenti qui sotto!

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